Allora viene il giorno che siamo andati a sposarci. Viene una carrozza a prendermi per andare a sposare, tutta vestita, tutta elegante, la Ravera mi guardava, tutta gioiva. Il vestito era quello del carcere, la Ravera mi ha dato un fazzoletto di lino, piegato a triangolo, così che faceva punta.
Sono venuti due carabinieri con la carrozza e mi portano su al giudiziario a Trani, poi dopo un bel pezzo mi fanno salutare con lui, allora viene il prete, dice che se noi volevamo sposarci in chiesa ci regalava l’oro e ci facevano il pranzo loro, avrebbe fatta tutta una cosa ben fatta e poi ci avrebbero fatto il colloquio e via dicendo. “Ah, io non faccio niente, io faccio quello che dice mio fidanzato, mio fidanzato vuole sposarsi così come vuole, io sono d’accordo con lui…”.
Ci siamo salutati , baciati, finito così, tutto qui, poi lui è andato dentro nella sua cella, io nella mia. Allora mi ricordi mi ha dato minestra coi ceci, che a me non piacciono, non ho mangiato. La mattina vengono le guardie, ci fanno da testimoni, ci sposiamo e tutto quanto; io avevo la guardiana, lui aveva il guardiano. Poi alla fine invece di lasciarci stare insieme , dice: “Vedrete, più tardi vi faremo il colloquio”. E il colloquio non ce l’hanno mai fatto. Allora la guardiana mi diceva: “Ma come non piangete nemmeno? L’altro giorno si è sposata una che aveva il fidanzato, il marito ormai, aveva 18 anni, piangeva, si disperava”. “Ma perché io dovrei disperarmi…”. E poi il mattino invece di farci il colloquio arrivano due carabinieri di volata a prendermi perché dice che loro non avevano tempo, che dovevano andare a un processo e che quindi dovevo essere trasferita di nuovo al penale e lui partire. M’hanno appena fatto salutare, così di corsa, ciao, e ciao, e stop. Allora io sono ritornata in carcere, e con le mie amiche – la Ravera ha preparato tutta la festa – ci siamo fatte così la festa tra noi…tutto finito.

(Intervista a Giorgina Rossetti del 1978 tratta da Laura Mariani, Quelle dell’idea. Storie di detenute politiche 1927-1948, Bari, De Donato, 1982, p. 73)


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